NELLO SPAZIO PROFONDO

NELLO SPAZIO PROFONDO 

Ciclo di brani eseguibili anche singolarmente. Comprende:

Andromeda

Nettuno e Tritone

È ispirato al più lontano pianeta del sistema solare, Nettuno, e al suo satellite Tritone, e si articola in due parti agganciate l’una all’altra: la prima basata su una serie di moduli accordali in forma arpeggiante ipnoticamente ripetuti nel registro medio-acuto, e la seconda, recante la didascalia mistico e misterioso, più sinteticamente strutturata in un episodio melodico derivante dalla parte precedente. Nettuno e Tritone è stato eseguito per la prima volta al Teatro San Leonardo di Bologna il 9 dicembre 2011, nell’ambito del Festival Internazionale Angelica, da Giancarlo Cardini.

Le strade del cielo

Sei motivi ispirati ad altrettante costellazioni si alternano liberamente in questo pezzo dolce e sognante nel giro di poco più di tre minuti, ma l’unità è garantita dalle affinità che legano fra loro i vari spunti musicali. E’ stato eseguito per la prima volta da Alfonso Alberti alla Galleria d’Arte Moderna di Milano, il 2 maggio 2018.

Su un’astronave, fra gli asteroidi

Ironico e brevissimo interludio che spicca soprattutto per gli effetti timbrici che trae dal pianoforte, i quali richiamano il suono di una chitarra elettrica. E’ stato suonato per la prima volta in pubblico da Agnese Toniutti alla Villa Aurora di Fagagna (Udine) il 23 novembre 2018, nell’ambito di un concerto dedicato alla musica di Giancarlo Cardini e mia.

Il pianeta dei robot

Assieme a Su un’astronave, fra gli asteroidi è l’unica pagina in cui è abbandonato lo spirito contemplativo, qui in ragione di un dinamismo meccanico e di sonorità “cibernetiche”.

Stella polare

È strettamente legata a Scia che la segue. Si articola in due sezioni: la prima, dolcemente instabile, è costruita su sottili variazioni cromatiche di uno stesso modulo nel registro acuto e ricorda alla lontana Stalattiti. Nella seconda si afferma un corale lento e contemplativo, sorretto da blocchi accordali monoritmici. Per l’esecuzione è prevista una coreografia scenica minimale, facoltativa: una sfera luminosa bianco-giallastra, immobile, è appesa al centro del palco. Su di essa, a partire dall’inizio della seconda parte, è gradualmente proiettata una luce blu. Stella polare è stata eseguita per la prima volta da Alfonso Alberti alla Galleria d’Arte Moderna di Milano, il 2 maggio 2018.

Scia

Dalle armonie morbide e sfumate che richiamano il jazz, è da eseguirsi non troppo lentamente e legatissimo. Ѐ collegato al precedente Stella polare e, benché non strettamente obbligatorio, laddove possibile è auspicabile eseguire i due pezzi in successione. La prima di Scia ha avuto luogo il 16 giugno 2016 a Palazzo Te di Mantova, nell’ambito di MantovaMusica e del Festival Eterotopie, con Giancarlo Cardini al pianoforte.

* Buco nero (per pianoforte e tape)

Un finale a sorpresa inquietante…

NELLO SPAZIO PROFONDOultima modifica: 2019-03-16T14:30:14+01:00da catve