CANTI ANTICHI E TRADIZIONALI

Sono due album gemelli e coevi, composti da sette pezzi di scrittura volutamente spoglia e sobria, che risalgono nella mia immaginazione a epoche di un tempo passato, da remotissimo a piuttosto prossimo. Non contengono  citazioni di autentici pezzi tradizionali.

CANTI ANTICHI

La raccolta, della durata di pochi minuti, è da eseguirsi preferibilmente per intero. I quattro titoli che la compongono rimandano a nomi di rune; questa scelta, legata al carattere astratto dell’album, ha permesso di identificare ciascun numero con un contesto archetipico di riferimento piuttosto che con un’immagine univoca. Dopo Fehu, in cui si evoca un ambito ancora informe, antecedente a qualunque inizio, Uram richiama l’elemento acquatico. Jera ha un andamento oscillante (il simbolo omonimo è collegato alla primavera, al dinamismo, all’esordio di un nuovo ciclo), mentre Raido rimanda a concetti molteplici fra cui suono, luce, circolo e aurora.

I Canti antichi sono stati eseguiti per la prima volta il 13 aprile 2019 a Villa Aurora di Fagagna nella stagione Salotto musicale FVG, con la dedicataria Agnese Toniutti al pianoforte.

Recensione sul Giornale della musica, 19 aprile 2019.

CANTI TRADIZIONALI

Tre canti della durata complessiva di cinque minuti ca. integrano la raccolta di cui sopra. Come nella suite precedente anche qui i titoli rimandano a nomi di rune: Laguz richiama l’elemento acquatico e l’inconscio, Algiz è un segno fausto, connesso al risveglio primaverile, mentre Thurisaz, germinale e oscura, è la runa dei giganti, intesi nella duplice valenza di potenze distruttrici e di custodi della sapienza.

 

CANTI ANTICHI E TRADIZIONALIultima modifica: 2019-03-30T18:48:09+01:00da catve