VIAGGIO NEL MONDO DI ARNAUD JAMIN

Peregrinazioni on-line, II.

Proseguendo la rubrica Peregrinazioni on-line, segnalo oggi l’opera di Arnaud Jamin (in arte Piel), compositore e cineasta francese. Se siete amanti dei film di Fellini, non mancate l’“incontro” virtuale con l’autore qui presentato, da sempre affascinato dal mondo circense e dello spettacolo, creatore di un universo  di volta in volta intriso di poeticità, dolcezza, sottile malinconia, esotismo, atmosfere oniriche e magiche.

Piel, artista multiforme e poliedrico, aspira a un’opera d’arte totale, in cui si riuniscano ricerca grafica e musicale, audiovisivo e nuove tecnologie; è indistintamente attratto dalla tradizione e dall’innovazione.

La sua preparazione musicale è ricca ed eclettica; ha studiato pianoforte, percussioni, violoncello, si è cimentato con il jazz, ha seguito corsi di contrappunto e fuga, per diplomarsi infine in composizione di musica per film all’Ecole Normale de Musique di Parigi. Nella sua formazione hanno inciso le influenze più disparate, da Nino Rota a Bjork, da Debussy e Kurt Weill alla musica Yiddish, fino a Bach e a Schubert. All’ascolto dei suoi lavori, si sente qualcosa di ciascuno di questi autori.

Si sente però soprattutto Piel, che sintetizza i diversi influssi in un linguaggio personale. Le sue composizioni ricordano la trama di una ragnatela: sono aeree e cristalline (sonorità argentine emergono spesso dalla sua raffinata scrittura polistrumentale), ma anche elaborate, con una moltitudine di fili che si intrecciano in un ordinato disegno. D’altronde, com’egli afferma, il suo modo di procedere è più simile a quello del pittore e del disegnatore che a quello del musicista: Jamin crea contrasti mediante le armonie, il contrappunto, i timbri, guidato da un intento narrativo, cercando di costruire stories as life or loves.

Il Medley de compositions permette di gettare un rapido sguardo d’insieme sulla sua produzione musicale, ma consiglio anche Morceau du Sud (forse ispirato dalla nuova regione di residenza dell’autore, quella dei Midi-Pyrénées ?) e Léon, una sorta di valzer di lieve ironia, dalla curata tessitura polifonica.

Tuttavia, a mio avviso, il suo capolavoro è Pantin (versione 2008), ovvero “Fantoccio”, “Marionetta”: il motivo cromatico che fuoriesce da questo scrigno è prima delicatamente rivestito con sonorità che fanno pensare al vecchio ingranaggio di un carillon, poi viene variato, con l’aggiunta in corso d’opera di sonorità grottesche e controcanti dissonanti. Questo brano, così come Le manège (in entrambi è evidente la memoria di Rota), è valorizzato dall’accompagnamento di un meraviglioso video dello stesso Piel, che di sicuro emoziona, ma che fa anche riflettere con amarezza.

Che Jamin non sia solo un eccellente musicista, ma pure un valido cineasta – ammiratore oltre che di Fellini anche di Tim Burton, di Miyazaki (l’autore de La città incantata), di Jeunet,… – è confermato da altri video felicemente riusciti, aderenti alla perfezione alle sue musiche: si veda quello, evocativo e variopinto, della Troisième pièce romantique pour piano, nel quale sono abbinati con originalità una musica di stampo chopiniano a effetti visivi che rivelano una sensibilità moderna. Un futuro ideale, utopico, è invece mostrato nell’avveniristico Sagesse à venir, ideato per l’esposizione A venir le monde sage (che ha coinvolto una trentina d’artisti); il filmato è emblematico dei valori non solo artistici, ma anche umani, di cui Jamin si fa portatore.

Il nostro artista non è peraltro attivo solo nella musica per film, ma in diversi generi, dal classico (si citano una prima prova di Prélude per piano, ispirato alla lirica Musique di Gilles Elji, e alcuni pezzi atonali, come la breve Troisième pièce atonale per corno in Fa, viola e pianoforte), alla musica per l’infanzia, fino al jazz (con diverse improvvisazioni in stile arabeggiante insieme alla cantante Mara).

Sperando di avervi incuriosito, vi lascio ora soli nella continuazione di questo viaggio…

Qui trovate alcuni video (cliccando su vidéos) e musiche di Piel; potete inoltre seguirlo su Myspace, Facebook, Twitter e sul suo sito.

 

 

VIAGGIO NEL MONDO DI ARNAUD JAMINultima modifica: 2011-02-24T15:00:00+01:00da catve
Reposta per primo quest’articolo